Eli per tre volte manifesta di non essere stato lui ad averlo chiamato, e gli suggerisce che se dovesse sentire ancora una volta di essere chiamato, di rispondere a Dio: "Parla, perché il tuo servo ti ascolta". Dio sceglie e chiama chi vuole, non tenendo conto di differenze culturali o sociali, e affida al profeta un incarico temporaneo oppure, come nella maggioranza dei casi, permanente. Per descrivere la chiamata da parte di Dio, la Sacra Scrittura usa i verbi parlare , apparire , vedere e parla spesso di visione profetica, che il profeta riceve attraverso sogni durante il sonno e, da sveglio ... Catechesi adulti: I PROFETI DI ISRAELE Una introduzione Dopo aver precisato nel primo incontro che "Parola di Dio" è una nozione ricca e complessa, con significati molteplici che si collocano a livelli diversi, vogliamo nei prossimi incontri cercare di conoscere più da vicino qualche pagina della Scrittura, cioè della Parola scritta. Il Magistero della Chiesa (Lumen Gentium n° 35) riconosce che ogni battezzato è chiamato ad essere profeta, cioè a parlare con Dio, di Dio e per Dio nel mondo di oggi; realtà del tutto attuale, in giorni come i nostri in cui altri interessi vogliono soppiantare l'identica passione per Dio e per l'uomo, che fu dei Padri della nostra fede e di Gesù stesso. ELIA, IL PROFETA CHE INCONTRA DIO NEL SILENZIO.
Tutti noi battezzati siamo profeti. Dio diede a Daniele la facoltà di interpretare un sogno che aveva lasciato perplesso Nabucodonosor, re di Babilonia. Quel re aveva sognato un'enorme immagine con la testa d'oro, il petto e le braccia d'argento, il ventre e le cosce di rame, le gambe di ferro e i piedi di ferro mescolato ad argilla. Samuele così cresce all'ombra di Dio educato dal profeta Eli.